Il
petrolio sintetico salverà il trasporto individuale
Di
Carlo Pelanda (5-8-2008)
Il prezzo del
petrolio, pur potendo scendere temporaneamente, mostra nel lungo termine una
tendenza strutturale al rialzo che costringe tutti i settori industriali connesssi al ciclo del petrolio stesso a cambiamenti
altrettanto strutturali. Dovremo dire addio al trasporto individuale con
automobili oppure c’è una possibilità di adattamento
al nuovo scenario?
In America,
dove il costo del carburante è raddoppiato in pochissimo tempo, i guidatori
hanno percorso 40 miliardi di miglia in meno dell’anno scorso. Il fondo
pubblico che finanzia la manutenzione delle strade con una piccola tassa sulla benzina ha meno risorse e ciò mette a rischio la qualità
della rete infrastrutturale statunitense. La General Motors ha perso 15 miliardi di dollari e
sta avviando una pesantissima ristrutturazione. In Europa le aziende
automobilistiche soffrono. Come farà a sopravvivere tale settore? Tutte le
aziende stanno cercando di produrre modelli che consumino
meno, abbandonando o riducendo la produzione di veicoli grossi. Quindi la prima risposta ad una domanda che vuole minori
costi sarà quella di offrire modelli piccoli ed alimentati con combustibili
meno costosi. Infatti le vendite dei modelli a gas
sono schizzate in alto. Ma proprio per questo anche i
carburanti meno costosi saliranno di prezzo e tra un po’ non basteranno più per
almeno attutire il problema. Infatti le case
automobilistiche stanno da tempo sperimentando diverse soluzioni di motorizzazione:
auto elettriche, ibride (doppio motore elettrico e a carburante), a idrogeno,
ecc. Ma tali soluzioni sono ancora ambigue sul piano dei costi e della infrastrutturazione. Per esempio, l’auto elettrica è già
possibile sul piano tecnologico, ma come rifornire a costi contenuti miliardi di automobilisti di elettricità aggiuntiva? Evidentemente
con energia nucleare perché quella eolica e solare
potrà dare un contributo integrativo e non sostitutivo. Ma ci vorranno decenni
prima di costruire un’offerta energetica nucleare di tale portata, se verranno risolti i problemi di consenso. Pertanto si apre un
periodo dove è certo che le auto dovranno consumare di meno, ma è incerta la
tecnologia che sostituirà il petrolio. Le case produttrici sapranno adattarsi a
questo cambio del mercato, ma la sopravvivenza del trasporto individuale sarà
basata sulla capacità di contenere, gradualizzandoli,
gli aumenti dei prodotti petroliferi e di fare carburanti non ricavati dal
greggio che possano girare nei motori a scoppio.
Questo secondo punto sarà quello critico: poiché sarà molto lunga la
sostituzione del petrolio nel frattempo bisognerà produrne di più di
“artificiale”. Qui le notizie sembrano buone. La produzione di biocarburanti da materiali agricoli si sta facendo più
evoluta ed abbondante anche se con il problema di generare inflazione
alimentare e danni ambientali. Tali problemi sono risolti dalle nuove
tecnologie che ricavano idrocarburi sintetici da qualsiasi materiale organico,
in particolare dai rifiuti con doppio vantaggi economico ed
ecologico. In conclusione, il destino dell’auto, cioè
del trasporto individuale che una delle massime conquiste della società del
progresso, dipenderà dalla capacità di fare petrolio sintetico mentre quello
naturale si ridurrà. Semplice. Questo non vuol dire ridurre lo sforzo per avere
nel futuro il nucleare sicuro, sempre più efficienti sistemi di
energia fotovoltaica ed una capacità di
ricavare elettricità da qualsiasi movimento naturale (maree, correnti, venti,
ecc.), ma aggiungere quello realistico finalizzato a produrre idrocarburi
sintetici e metterlo in priorità.
www.carlopelanda.com
PS Caro
Esarcato, avevo offerto mesi fa ai romagnoli la prima sperimentazione della
nuova tecnologia del petrolio sintetico (www.vuzeta.com) perché pensavo che in
questa terra i più non si sarebbero arresi all’idea di girare con macchinette
lente e risparmiose. Non c’è stato alcun segnale. Ma i bresciani, loro sì con vera
cultura automobilistica e sensualità da accelerazione bruciante permessa da
grandi consumi di carburante, hanno subito colto la relazione tra petrolio
sintetico e “automobilità”, finanziando a palate lo
sviluppo di Vuzeta, ora finalmente sul mercato. Avete
perso un’occasione e mi chiedo se sapete ancora premere un acceleratore. Direttore,
la prego, organizzi con la Voce
un torneo automobilistico Brescia-Romagna (solo per supercar e supermoto con consumi stellari, pur ad emissioni
minimizzate) per valutare se veramente la seconda sia così motoristicamente
rammollita. Voi sanmarinesi cosa ne dite?